L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal
destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi
emozioni condivise, non di mediocrità affettiva. (Paolo Crepet)
Il buio.
Il freddo dentro.
Una paura sottile che di fronte alla tua
volontà di resistere non ti attacca.
Ma, piano colora tutto di tinte grigie,
togliendo piano il colore ai sogni, sfumando le aspettative che come miraggi scompaiono mentre arranchi credendo di avvicinarti.
E ti lascia bisogni, preoccupazioni.
Quante persone in questo mondo materiale, oggi, hanno provato
queste sensazioni.
A cui poi alcuni hanno collegato colpe assurde, come il non
essere capace perché magari non si trova un lavoro. O perché quello che si
aveva è scomparso senza un vero motivo.
E qualcuno non ce l’ha fatta, spezzato da una responsabilità
che questa società ci scarica addosso. Solo.
Già.
Perché come nella natura “quando un leone è ferito, prende
calci anche dal mulo”.
E di iene travestite da uomini questo pianeta è pieno.
Solo.
Perché per gli amici fragili, quelli che ti stanno
vicino per raccogliere e per prendere, quando di colpo non dai, diventi inutile
e pericoloso.
E quanti vedendo un amico che “annega”, non si buttano.
E allora attraversi momenti, che possono durare anni, in cui
il rumore del tuo respiro è l’unica cosa che senti. Il malessere dell’anima si
espande sulla pelle e sul corpo.
E tu, se non ce la fai, cedi. E cadi sempre più giù, come fluttuando, in un pozzo che non
trova mai il fondo.
E non ce la fai a dire questa cosa. Terribile. Perché la
vivi come una colpa. Sai che non lo è.
Ma saperlo non ti aiuta.
Ma se sai resistere, se non smetti di essere, perché si è
indipendentemente da quello che si ha, se continui a combattere, a credere, a
sudare, a sperare.
Sperare che se non è oggi, sarà domani. E se non è domani,
sarà dopodomani.
Ma sapere che vivo oggi. Ora. Meglio che posso.
Domani è domani. Ieri non esiste. Oggi è respirare, parlare,
fare.
Non è mai sempre notte. L’alba arriva.
Se resti vivo e se riesci a dare te stesso a chi ti chiede,
forse, nella strada, trovi delle persone.
Amici. Fratelli. Persone scomode, ma che non ti abbandonano.
Che non hanno paura di dire chi sei e cosa sbagli.
Ma che senza alcuna
condizione, anche solo con un sorriso, ti stanno vicino con la loro presenza.
Non risolvono i problemi per te.
Ma ti donano, senza condizioni, del loro. Privandosene.
Perché, semplicemente, ne hai bisogno.
Se resti vivo, queste persone, restano.
E non importa che siano estranei o parenti.
Sono persone che anche senza chiedere ti donano, un gradino,
un appiglio, una speranza in più. Senza gelosie. Senza gare.
Sono un uomo ricco.
Ricco di amici veri.
Di quelli che ti chiamano quando non te lo aspetti.
Di quelli che non contabilizzano se dare o avere. Ma se hai
bisogno, danno senza ma o se.
Di quelli per cui vale la pena esserci. Sempre.
Grazie amici.
Sappiate che non smetterò di lottare.
Ps.: Grazie Chiara. Sorella e amica.
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