Vi auguro un buon 2013 con una riflessione non mia ma che
riflette molto bene la mia anima ribelle contro lo stato attuale delle cose e
di (gran) parte della cultura e della politica. Un po' stonato in un mondo che riconosco di rado.
Perché a volte penso che siamo troppo assuefatti da discorsi
senza senso e profondità, che rischiamo di perdere il perdere il senso stesso
della propria esistenza e della propria unica essenza.
Il discorso che vorrei ascoltare da ogni politico.
A farlo è il Presidente dell’Uruguay Josè “Pepe” Mujica.
Tocca i cuori
con la sua semplice, inoppugnabile, coraggiosa verità.
E’ l’uomo che governa il mercato o il mercato che governa
l’uomo?
Un discorso che, spero, passerà alla storia.
(Pepe Mujica, noto come “il presidente più povero del mondo”, ha attualmente 77
anni, vive nella sua casa modesta, devolve il 90% del suo stipendio in
beneficenza. E’ stato in carcere 14 anni come oppositore del regime.)
Josè Pepe Mujica – Presidente dell’Uruguay al G20 – Brasile
– pubblicato il 7 Dicembre 2012
“Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi molte
grazie, e i nostri migliori
ringraziamenti al popolo del Brasile e alla sua Signora Presidente.
E molte grazie alla buona fede che sicuramente hanno
manifestato tutti gli oratori che mi hanno preceduto e esprimiamo la intima
volontà, come governanti, di accompagnare tutti gli accordi che questa nostra
povera umanità possa sottoscrivere.
Senza dubbio ci permettono di farci alcune domande a voce
alta:
per tutta la sera si è parlato di “sviluppo sostenibile” e
di tirare fuori immense masse dalla povertà. Che ci passa per la testa?
Il modello di sviluppo e di consumo attualmente è quello
delle società ricche.
Mi domando: cosa succederebbe a questo pianeta se gli Hindu
avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi?
Quanto ossigeno ci resterebbe per respirare?
Più chiaramente: il mondo oggi ha gli elementi materiali per
rendere possibile che sette, otto miliardi di persone possano avere lo stesso
grado di consumo e di spreco che hanno le più opulente società occidentali?
Sarà possibile? O dovremo fare un giorno un altro tipo di discussione?
Perché abbiamo creato una civilizzazione, quella in cui
siamo, figlia del mercato, figlia della concorrenza e che ha prodotto un
progresso materiale portentoso ed esplosivo.
Però quello che era economia di mercato ha creato “società”
(intesa come società civile, ndr) di mercato!
E ci ha prodotto questa globalizzazione, che significa
guardare a tutto il pianeta!!
Stiamo governando la globalizzazione o è la globalizzazione
che governa noi?
E’ possibile parlare di solidarietà e “che siamo tutti
uniti”, in un’economia basata
sulla concorrenza spietata?
Fin dove arriva la nostra fratellanza?
Nulla di questo lo dico per negare l’importanza di questo
evento. NO! È per il contrario!!
La sfida che abbiamo davanti è di una portata di carattere
colossale!!!
E la grande crisi… non è ecologica. E’ POLITICA!!!!
E l’uomo non governa oggi la forza che ha scatenato!! Fino a
che le forze che ha scatenato governano l’uomo… e la vita!!
Perché non veniamo sul pianeta per svilupparci in termini
generali, veniamo alla vita cercando di essere felici. Perché la vita è corta e
ci va via.
E nessun bene vale come la vita, e questo è elementare!!!
Però se la vita mi sfugge lavorando e lavorando per
consumare un “plus” è la società del consumo il motore.
Perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, o se si
ferma, si ferma l’economia. E se si ferma l’economia, è il fantasma della
stagnazione per ognuno di noi. Però questo iper - consumo, a sua volta. È
quello che sta assalendo il pianeta!!! E deve generare, questo iper – consumo,
cose che durano poco, perché si deve vendere tanto.
Una lampadina elettrica non può durare più di mille ore
accesa. Ma ci sono lampadine che possono durare 100.000 … 200.000 ore!
Però queste non si possono fare.
Perché il problema è il mercato, perché dobbiamo lavorare, e
dobbiamo avere una civilizzazione di uso e smaltimento. E siamo in un circolo
vizioso!
Questi sono problemi di carattere politico!
Che ci stanno dicendo la necessità di iniziare a lottare per
un’altra cultura!!!!
Non si tratta di regredire l’uomo alle caverne, nedi avere
un “monumento dell’arretratezza”. È che non possiamo indefinitamente continuare
ad essere governati dal mercato, ma che dobbiamo governare il mercato!!!
Per questo dico che il problema è di carattere politico… nel
mio umile modo di pensare.
Perché… i pensatori antichi definivano… Epicuro… Seneca… gli
Aymara(indios,ndr)… : “Povero non è chi possiede poco, ma veramente povero è
chi necessita infinitamente tanto”… e desidera, e desidera… e desidera sempre
più.
Questa è una chiave di carattere culturale!
Quindi… saluto lo sforzo e gli accordi che si fanno.
E lo accompagno, come governante. Perché so che alcune cose
che sto dicendo “stridono”… però dobbiamo renderci conto che la crisi
dell’acqua, che la crisi dell’aggressione ambientale, non è una causa.
La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo
costruito!
E ciò che dobbiamo rivedere è il nostro modo di vivere!
Perché?
Appartengo ad un piccolo paese, molto ben dotato di risorse
naturali per vivere. Nel mio paese ci sono 3 milioni di abitanti…. Poco più, 3
milioni e 200… Però ci sono 13 milioni di vacche delle migliori al mondo! E 8 –
10 milioni di ovini stupendi. Il mio paese esportatore di cibo, di latticini,
di carne… E’ una pianura, quasi il 90% del suo territorio è utilizzabile.
I miei compagni lavoratori lottarono molto per le 8 ore di
lavoro, e ora stanno ottenendo le 6 ore. Però chi ottiene 6 ore ottiene due
lavori e così lavora più di prima.
Perché? Perché deve pagare un mucchio di rate: il motorino
che ha comprato… l’automobilina
che ha comprato… E paga rate! E paga rate! E quando arrivi ad estinguere… E’ un
vecchio reumatico come me e la vita gli va via!
E uno si fa questa domanda: è questo il destino della vita
umana?
Queste cose sono molto elementari: lo sviluppo non può
essere contro la felicità!
Deve essere a favore della felicità umana! Dell’amore! Della
Terra! Delle relazioni umane!
Di prendersi cura dei figli! Di avere amici! Di avere
l’elementare. Precisamente!
Perché questo è il tesoro più importante che si ha.
Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento
dell’ambiente si chiama:la felicità umana!
Grazie.”
Lotterò per tornare a fare ciò che sento e credo più di ogni
altra cosa dentro di me.
E so che questo mi restituirà la mia identità, togliendomi
la maschera.
Auguri sinceri prima ai miei amici.
E poi a tutti.