lunedì 31 dicembre 2012

Felicità.


Vi auguro un buon 2013 con una riflessione non mia ma che riflette molto bene la mia anima ribelle contro lo stato attuale delle cose e di (gran) parte della cultura e della politica. Un po' stonato in un mondo che riconosco di rado.

Perché a volte penso che siamo troppo assuefatti da discorsi senza senso e profondità, che rischiamo di perdere il perdere il senso stesso della propria esistenza e della propria unica essenza.

Il discorso che vorrei ascoltare da ogni politico.

A farlo è il Presidente dell’Uruguay Josè “Pepe” Mujica.
Tocca i cuori con la sua semplice, inoppugnabile, coraggiosa verità.
E’ l’uomo che governa il mercato o il mercato che governa l’uomo?
Un discorso che, spero, passerà alla storia.
 
(Pepe Mujica, noto come “il presidente più povero del mondo”, ha attualmente 77 anni, vive nella sua casa modesta, devolve il 90% del suo stipendio in beneficenza. E’ stato in carcere 14 anni come oppositore del regime.)


Josè Pepe Mujica – Presidente dell’Uruguay al G20 – Brasile – pubblicato il 7 Dicembre 2012


“Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi molte grazie, e  i nostri migliori ringraziamenti al popolo del Brasile e alla sua Signora Presidente.
E molte grazie alla buona fede che sicuramente hanno manifestato tutti gli oratori che mi hanno preceduto e esprimiamo la intima volontà, come governanti, di accompagnare tutti gli accordi che questa nostra povera umanità possa sottoscrivere.
Senza dubbio ci permettono di farci alcune domande a voce alta:
per tutta la sera si è parlato di “sviluppo sostenibile” e di tirare fuori immense masse dalla povertà. Che ci passa per la testa?
Il modello di sviluppo e di consumo attualmente è quello delle società ricche.
Mi domando: cosa succederebbe a questo pianeta se gli Hindu avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci resterebbe per respirare?
Più chiaramente: il mondo oggi ha gli elementi materiali per rendere possibile che sette, otto miliardi di persone possano avere lo stesso grado di consumo e di spreco che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile? O dovremo fare un giorno un altro tipo di discussione?
Perché abbiamo creato una civilizzazione, quella in cui siamo, figlia del mercato, figlia della concorrenza e che ha prodotto un progresso materiale portentoso ed esplosivo.
Però quello che era economia di mercato ha creato “società” (intesa come società civile, ndr) di mercato!
E ci ha prodotto questa globalizzazione, che significa guardare a tutto il pianeta!!
Stiamo governando la globalizzazione o è la globalizzazione che governa noi?
E’ possibile parlare di solidarietà e “che siamo tutti uniti”,  in un’economia basata sulla concorrenza spietata?
Fin dove arriva la nostra fratellanza?
Nulla di questo lo dico per negare l’importanza di questo evento. NO! È per il contrario!!
La sfida che abbiamo davanti è di una portata di carattere colossale!!!
E la grande crisi… non è ecologica. E’ POLITICA!!!!
E l’uomo non governa oggi la forza che ha scatenato!! Fino a che le forze che ha scatenato governano l’uomo… e la vita!!
Perché non veniamo sul pianeta per svilupparci in termini generali, veniamo alla vita cercando di essere felici. Perché la vita è corta e ci va via.
E nessun bene vale come la vita, e questo è elementare!!!
Però se la vita mi sfugge lavorando e lavorando per consumare un “plus” è la società del consumo il motore.
Perché, in definitiva, se si paralizza il consumo, o se si ferma, si ferma l’economia. E se si ferma l’economia, è il fantasma della stagnazione per ognuno di noi. Però questo iper - consumo, a sua volta. È quello che sta assalendo il pianeta!!! E deve generare, questo iper – consumo, cose che durano poco, perché si deve vendere tanto.
Una lampadina elettrica non può durare più di mille ore accesa. Ma ci sono lampadine che possono durare 100.000 … 200.000 ore!
Però queste non si possono fare.
Perché il problema è il mercato, perché dobbiamo lavorare, e dobbiamo avere una civilizzazione di uso e smaltimento. E siamo in un circolo vizioso!
Questi sono problemi di carattere politico!
Che ci stanno dicendo la necessità di iniziare a lottare per un’altra cultura!!!!
Non si tratta di regredire l’uomo alle caverne, nedi avere un “monumento dell’arretratezza”. È che non possiamo indefinitamente continuare ad essere governati dal mercato, ma che dobbiamo governare il mercato!!!
Per questo dico che il problema è di carattere politico… nel mio umile modo di pensare.
Perché… i pensatori antichi definivano…  Epicuro… Seneca… gli Aymara(indios,ndr)… : “Povero non è chi possiede poco, ma veramente povero è chi necessita infinitamente tanto”… e desidera, e desidera… e desidera sempre più.
Questa è una chiave di carattere culturale!
Quindi… saluto lo sforzo e gli accordi che si fanno.
E lo accompagno, come governante. Perché so che alcune cose che sto dicendo “stridono”… però dobbiamo renderci conto che la crisi dell’acqua, che la crisi dell’aggressione ambientale, non è una causa.
La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo costruito!
E ciò che dobbiamo rivedere è il nostro modo di vivere!
Perché?
Appartengo ad un piccolo paese, molto ben dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono 3 milioni di abitanti…. Poco più, 3 milioni e 200… Però ci sono 13 milioni di vacche delle migliori al mondo! E 8 – 10 milioni di ovini stupendi. Il mio paese esportatore di cibo, di latticini, di carne… E’ una pianura, quasi il 90% del suo territorio è utilizzabile.
I miei compagni lavoratori lottarono molto per le 8 ore di lavoro, e ora stanno ottenendo le 6 ore. Però chi ottiene 6 ore ottiene due lavori e così lavora più di prima.
Perché? Perché deve pagare un mucchio di rate: il motorino che ha comprato…  l’automobilina che ha comprato… E paga rate! E paga rate! E quando arrivi ad estinguere… E’ un vecchio reumatico come me e la vita gli va via!
E uno si fa questa domanda: è questo il destino della vita umana?
Queste cose sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contro la felicità!
Deve essere a favore della felicità umana! Dell’amore! Della Terra! Delle relazioni umane!
Di prendersi cura dei figli! Di avere amici! Di avere l’elementare. Precisamente!
Perché questo è il tesoro più importante che si ha.
Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento dell’ambiente si chiama:la felicità umana!
Grazie.”

Lotterò per tornare a fare ciò che sento e credo più di ogni altra cosa dentro di me.
E so che questo mi restituirà la mia identità, togliendomi la maschera.
Auguri sinceri prima ai miei amici.
E poi a tutti.