mercoledì 16 maggio 2012

Mondi possibili...


Carlos Castañeda, in origine Carlos César Salvador Aranha Castañeda è stato uno scrittore Peruviano, naturalizzato in America.
Le Sue ultime opere parlano di Don Juan. Un Brujo messicano. Un “uomo della medicina” discendente dall’antico popolo degli Yaqui.
E’ un esempio descritto e riportato (gli insegnamenti di Don Juan) di un uomo in grado di farti vivere realtà differenti. Ma non per questo meno reali di quella di ogni giorno.
Qualche anno fa, nell’altopiano del Cansiglio, dopo le ore di corso (comunicazione ed educazione ambientale) io e Filippo Zaccaria ci siamo presi un po’ di tempo per parlare, come abbiamo avuto la fortuna di fare qualche volta.
La disquisizione è andata sullo sviluppo dell’essere umano.
Molti organi, mi disse, hanno terminato una prima evoluzione. La mano, ad esempio, con il pollice opponibile è, di fatto, uno strumento unico nel panorama della natura.
Altri organi, invece, sono nel pieno corso della propria evoluzione.
Fra questi ce n’è uno importantissimo.  Il Cervello.  Il fatto che “usiamo” solo il 10 (o 20 o 30) % del nostro cervello è una fiaba fasulla.
Il fatto che non lo usiamo al pieno delle proprie potenzialità e che stia ancora evolvendo, invece è verità scientifica.
È di qualche mese fa la notizia che alcuni geni, relativi al cervello, stanno evolvendo, secondo due università americane.
Che significa?
Significa che sarebbe plausibile pensare che il cervello possa arrivare a percepire qualcosa di subatomico. E se questo fosse possibile, potrebbe, secondo Einstein, trascendere realtà, luogo e tempo. Vedendo cose accadute prima o che potrebbero accadere in un prossimo futuro.
Ma allora perché non pensare che alcuni individui… abituati a lunghe meditazioni (sacerdoti tibetani) o dotati di capacità sensitive superiori (un Brujo, uno Sciamano…  un uomo della medicina)… non possano essere esistiti e non possano esistere?
Ma anche senza andare lontano, nei nostri giorni e in un passato recente nelle nostre località c’erano uomini normali, che prevedevano la pioggia, fermavano i cavalli col pensiero… o vedevano cose che sarebbero accadute giorni a seguire.
Strano? Si. Ma vero.
Forse potrebbero essere doti di tutti? E’ bello poterlo pensare.
Ma è altrettanto vero che abbiamo smesso di insegnare a chi viene dopo di noi una capacità innata nell’uomo: la capacità di astrarre.
Troppo legati alla realtà, ad una routine, ad apparecchi (televisione, video giochi) che pensano per te, e che non ti permettono di far crescere e sviluppare la propria mente.
Perché chi pensa, astrae e si libera, non è soggiogabile con realtà di altri. 
Non è veicolabile.Non è controllabile.
E’ padrone della sua libertà. Per prima di quella interiore, dell’anima.

1 commento:

  1. Questa nostra società così materialistica non si pone neanche i quesiti che ti sei posto, fratello!

    RispondiElimina