Carlos Castañeda,
in origine Carlos César Salvador Aranha Castañeda è stato uno scrittore
Peruviano, naturalizzato in America.
Le Sue
ultime opere parlano di Don Juan. Un Brujo messicano. Un “uomo della medicina”
discendente dall’antico popolo degli Yaqui.
E’ un
esempio descritto e riportato (gli insegnamenti di Don Juan) di un uomo in
grado di farti vivere realtà differenti. Ma non per questo meno reali di quella
di ogni giorno.
Qualche anno
fa, nell’altopiano del Cansiglio, dopo le ore di corso (comunicazione ed
educazione ambientale) io e Filippo Zaccaria ci siamo presi un po’ di tempo per
parlare, come abbiamo avuto la fortuna di fare qualche volta.
La
disquisizione è andata sullo sviluppo dell’essere umano.
Molti
organi, mi disse, hanno terminato una prima evoluzione. La mano, ad esempio,
con il pollice opponibile è, di fatto, uno strumento unico nel panorama della
natura.
Altri
organi, invece, sono nel pieno corso della propria evoluzione.
Fra questi
ce n’è uno importantissimo. Il
Cervello. Il fatto che “usiamo”
solo il 10 (o 20 o 30) % del nostro cervello è una fiaba fasulla.
Il fatto che
non lo usiamo al pieno delle proprie potenzialità e che stia ancora evolvendo,
invece è verità scientifica.
È di qualche
mese fa la notizia che alcuni geni, relativi al cervello, stanno evolvendo,
secondo due università americane.
Che
significa?
Significa
che sarebbe plausibile pensare che il cervello possa arrivare a percepire
qualcosa di subatomico. E se questo fosse possibile, potrebbe, secondo
Einstein, trascendere realtà, luogo e tempo. Vedendo cose accadute prima o che
potrebbero accadere in un prossimo futuro.
Ma allora
perché non pensare che alcuni individui… abituati a lunghe meditazioni
(sacerdoti tibetani) o dotati di capacità sensitive superiori (un Brujo, uno
Sciamano… un uomo della medicina)…
non possano essere esistiti e non possano esistere?
Ma anche senza
andare lontano, nei nostri giorni e in un passato recente nelle nostre località
c’erano uomini normali, che prevedevano la pioggia, fermavano i cavalli col
pensiero… o vedevano cose che sarebbero accadute giorni a seguire.
Strano? Si.
Ma vero.
Forse
potrebbero essere doti di tutti? E’ bello poterlo pensare.
Ma è
altrettanto vero che abbiamo smesso di insegnare a chi viene dopo di noi una
capacità innata nell’uomo: la capacità di astrarre.
Troppo
legati alla realtà, ad una routine, ad apparecchi (televisione, video giochi)
che pensano per te, e che non ti permettono di far crescere e sviluppare la
propria mente.
Perché chi
pensa, astrae e si libera, non è soggiogabile con realtà di altri.
Non è
veicolabile.Non è controllabile.
E’ padrone
della sua libertà. Per prima di quella interiore, dell’anima.
Questa nostra società così materialistica non si pone neanche i quesiti che ti sei posto, fratello!
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